Aosta Becca Di Nona –  15 luglio 2018

Aosta Becca Di Nona – 15 luglio 2018

Noi di Skiplace amiamo la montagna a 360°, sia in estate con le numerose gare di corsa in montagna, dalle vertical alle skymarathon, sia in inverno con le pelli di foca sotto i nostri sci.

Durante questa stagione vi parleremo di 3 gare che racchiudono per noi lo spirito dell’ andare in  montagna in estate, di corsa e in inverno con gli sci,  unendo cosi due mondi apparentemente lontani, ma in realtà molto vicini.

3 Cime, 3 Gare di fama Nazionale, 3 punti di riferimento per l’estate e l’inverno.

Parleremo della Pizzo Stella SkyMarathon  8 luglio 2018 ( 35km 2650D+) che ci ha visto sempre alla partenza perché è il posto dove io Davide abbiamo messo gli sci per la prima volta. Una gara mozzafiato che a pochi anni dalla nascita è già entrata a far parte del circuito nazionale di skyrunning.

http://www.pizzostellaskyrunning.it  

 

Parleremo della Zacup  15 settembre 2018 ( Skyrace del Grignone – 27,5km 2650D+) perché La Grigna Settentrionale ( Grignone ) rappresenta la vera fatica in ambiente,  anche se a pochi passi da Lecco. Una corsa che deve fare anche i conti con le condizioni meteo che in settembre portano spesso perturbazioni nevose (come negli ultimi due anni) rendendo il percorso ancora più tecnico.

http://www.zacup.it

Cima della Grigna Settentrionale con il Rifugio Brioschi

Ora invece parliamo della Aosta-Becca di Nona.

Noi siamo  di Como e la Becca di Nona non è propriamente una delle cime dietro le nostre case ma ho condiviso agli inizi 2000 molte uscite con amici di PILA e ogni volta che si percorre l’autostrada in direzione Monte Bianco è sempre li sulla sinistra che ti guarda, così vicina ( se si resta in macchina).

E’ una gara storica, è  LA GARA di Aosta come la RESEGUP per LECCO.  Sono 13km su circa 2600+ di sola salita, per arrivare in cima e rendere omaggio alla  sua Madonnina che rivolge  lo sguardo  protettivo sulla città.

La becca di Nona nasce nel 2002 come skyrace, quindi non solo salita ma anche discesa fino ad Aosta per una lunghezza circa  30km. Faceva parte del ‘International Skyrunning Federation (ISF) ed è entrata  di diritto nella storia delle più famose gare di skyrunning.

A questo link potete gustare il video girato nel 2010 durante l’ultima gara percorsa nella sua versione integrare

Nel 2011 e 2012  la gara diventa “ Solo Salita” ( percorso sempre ridotto causa meteo), poi una sosta di 4 anni per riprendere dal 2016 con cadenza biennale.

Classifica 2016:

  1. Farcoz Massimo 1h54’26”
  2. Philipot Jean-François 1h59’22”
  3. Maguet Nadir 2h01’02”

 

  1. Giovando Chiara 2h27’42”
  2. Nex Christiane 2h28’39”
  3. Favre Corinne 2h29’35”

Albo d’oro della Aosta-Becca di Nona nel decenale 2002-2012

Non solo corsa ma anche scialpinismo

La becca di Nona è anche una Scialpinistica (prevalentemente da PILA) tutt’altro che banale, non tanto per la sua difficoltà ( O.S.) per la difficoltà nel trovarla in condizioni ideali e per il suo sviluppo non trascurabile: 1700d+ 17km. Non ho mai avuto il piacere di farla ma a questo punto me la segno per il 2019.

Su Camptocamp si possono trovare il maggiori informazioni su questo itinerario:

https://www.camptocamp.org/routes/53543/it/becca-di-nona-da-pila

Settimana scorsa sono andato a provare il percorso prima della gara che si svolgerà il 15 luglio dove arriverò come sempre 1° dell’ultimo gruppo di coda.

Io e Giorgia in Cima dopo la nostra ricognizione 

Gli ultimi 500m D+ che mi separano dalla cima. A sinistra l’inconfondibile mole del Monte Bianco.

Ho chiesto a due miei amici di raccontarmi qualcosa di questa montagna: Flavio Saltarelli: Stimato avvocato con un passato (anche presente) importante nel mondo dello Skyrunning e nelle gare di Scialpinismo e Giorgia Ganis : Appassionata di Vertical che si è resa disponibile per questa mia ricognizione

Dicono della Becca di Nona :

Flavio Saltarelli

Becca di Nona, ombelico della Val D’Aosta

Becca di Nona (3.142 slm), l’ombelico della Val d’Aosta. Il satellite minore dell’Emilius che domina la città, appunto, costituendo un unico belvedere che consente all’appassionato di spaziare con lo sguardo a 360 gradi, dal Monte Bianco al Gran Combin, e poi al Monte Rosa, alla Grivola e chi più ne ha ne metta.

Per anni è stata il mio sogno sportivo costituendo la sua vetta il traguardo di un vertical da quasi 3000 D+ che mi faceva star sveglio anche di notte. Nel 2010, partecipai alla gara. Vederne la cuspide dalla partenza, Piazza Chanoux di Aosta, impressionava. 2600 D+ in 13 km circa. Centrai l’obiettivo, arrivando, come sempre, tra gli ultimi. Sono approdato alla Madonnina bianca toccando il cielo con un dito in circa tre ore di fatica, passando per l’affascinante bivacco che sovrasta un laghetto glaciale in cui la Becca di specchia insieme all’Emilius, il K2 della Val d’Aosta. Fu una delle emozioni sportive più grandi. Ricordo che al bivacco Federigo, Stefano Mottini, l’organizzatore, mi riconobbe e mi disse: “Flavio se tra un po’ vedi una Madonna bianca, non temere di aver le allucinazioni, c’è davvero”.

Poi, nel 2013, l’ho salita con gli sci, in maggio, in una giornata di pieno sole, partendo da Pila. Poca neve, ma tante emozioni. Perché è una parete sud che si trasforma in fretta e consente di sentirsi bravi anche se non lo si è. Perché consente di sentirsi grandi sciatori, anche se si è solo parenti per il lato d’Adamo con Debenedetti. Ma tant’è, fu una bella sciata un po’ condizionata dai numerosi residui di valanga.

Per me la Becca di Nona è dunque una montagna amica, che non mi ha mai deluso regalandomi solo soddisfazioni. Una montagna che dimostra come anche l’avventura in val d’Aosta si possa trovare veramente dietro l’angolo, stante la sua vicinanza ad Aosta e l’esistenza della cabinovia che consente di raggiungere la vicina Pila in pochi minuti.

Qui sotto Flavio durante l’ultimo strappo in gara durante la Aosta-Becca di Nona nel 2010 e in discesa con sci dalla Becca durante una scialpinistica. Photo @Flavio Saltarelli

Giorgia Ganis

Per me la becca rappresenta una grande sfida con me stessa e con i miei limiti. Da bambina guardavo strasognante gli skyrunner che partecipavano a questa gara e pensavo che fossero un gruppo ristretto di privilegiati con capacità oltre la norma. Ora poterci partecipare in prima persona mi ha donato tanta forza e pace interiore, oltre a un confronto continuo con me stessa come ti dicevo. La becca è magica, da piazza chanoux vedi la tua meta e ti sembra impossibile che con le tue sole gambette riuscirai a raggiungerla.

Spero quest anno di migliorare il tempo di due anni fa ma vedremo, è una gara complessa da gestire.

Con gli sci ci sono salita due volte: che dire, spettacolare d’estate magica d’inverno

Sotto, due scatti di Giorgia Ganis della Becca di Nona in versione invernale.

La ricognizione

A questo punto non mi restava che testare davvero questo percorso e concordo con Giorgia un infrasettimanale per muovere le gambe ancora disintegrate dalla Livigno Skymarathon.

Si parte con grande relax alle 8.30 da Aosta e percorriamo il primo km di piano al piccolo trotto, mentre in gara ci sarà chi cercherà di prendere subito le posizioni per evitare il primo e unico imbuto che ci sarà poco dopo.

La salita è continua e non molto verticale e questo ti illude di poter tenere un buon passo. Dopo circa 1000D+ si esce dal primo bosco e si costeggia in piano per circa 2km un torrente, completamente immersi nel bosco; qui bisogna un minimo far finta di correre senza farsi distrarre dal paesaggio fiabesco. In gara c’è anche il rischio di un tuffo fuori programma per sorpasso azzardato

Quando arrivi nei pressi del Comboè viene voglia di fermarsi per godere la giornata.

Si sale poi su una carrozzabile con discreta pendenza e secondo me in questo tratto si può fare la differenza. Superata una stupenda cascata, dopo un breve tratto si entra in una valle che ci porta al COMBOE’ ( arrivo della gara corta). Valle davvero suggestiva con dei saliscendi bordo torrente che restituiscono le forze smarrite dopo il primo tratto, mentre la Becca di nona ti osserva dalla sinistra; a quel punto capisci che la gara vera deve ancora cominciare.

Da qui in avanti per me sofferenza pura e bisogna solo spingere perché mancano 1000d+ di salita tosta e

(noi abbiamo trovato ancora tanta neve).

Quando sbuchi in cima sembra davvero di essere sul tetto del mondo anche se li sotto c’è Aosta che sembra a due passi; intorno l’Emilius, la Grivola e, nuvole permettendo , cima Monte Bianco e Gran Combin.

Chiedo a Giorgia di scattarmi una foto di rito contemplativa  e poi la lunga discesa……

Potrei semplicemente sintetizzare questo percorso con:

  • Un lungo viaggio in mondi diversi , dalla città fino alla montagna vera, passando per stupendi prati in una valle incantata.
  • Non finisce mai e quando cominci a far girare le gambe lungo il torrente e ti illudi sia quasi finita, non sei nemmeno a metà. Quando esci al Comboè la vedi ancora davvero lontana.
  • Appagante,  una vera conquista per il corpo e per la mente.

 

Ai “MedioMan” come me che parteciperanno a questa gara consiglio:

 

  1. Partite piano il primo km di asfalto. Vero che al primo imbuto vi fermerete ma è talmente lunga che non ve ne pentirete nel proseguo.
  2. Portate i bastoni ! forse non è da PRO ma per me è sopravvivenza pura.
  3. Nei tratti in piano non spingete; meglio il piccolo trotto e se qualcuno vi passa, buon per lui.
  4. Portatevi le borracce per bere; forse non vi serviranno nella salita , grazie ai ristori,  ma poi bisogna tornare indietro con il sole che vi pesta in testa.
  5. Dopo il Comboè cominciano gli ultimi 1000D+ e la gara per chi punta solo alla foto in vetta, comincia li ! Cuore e Gambe.
  6. Godetevi il panorama e questo bellissimo video di presentazione della Becca Nona 2018-06-30 https://youtu.be/iSd_06Pz3SM

 

Ci vediamo alla partenza

Emiliano

Per informazioni di dettaglio sulla gara : Sito ufficiale Becca di Nona

http://www.beccadinona.it

https://www.facebook.com/aostabeccadinona/

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